Care amiche e cari amici,
oggi 8 marzo ricorre la Giornata internazionale dei diritti delle donne che puntualmente viene additata come “festa commerciale“, un giudizio che io ritengo inappropriato dato che l’8 marzo è l’occasione per porre enfasi sulla riflessione di un discorso che viene portato nelle piazze, nelle battaglie, nei luoghi della giustizia e del potere, ogni giorno dell’anno. Soltanto nel 2021 le vittime dei femminicidi in Italia sono state 70, numero vergognoso in un paese che di recente ha visto la bocciatura del DDL Zan che aveva lo scopo anche di prevedere nel codice penale l’aggravante di femminicidio che al momento non c’è. Non abbiamo mai avuto un presidente del Consiglio e un presidente della Repubblica donne e ancora oggi la maggior parte dei posti di comando viene occupata dagli uomini. Ciò è indice di un patriarcalismo ancora presente che relega la donna a un ruolo marginale quando ormai è palese che nell’era contemporanea non è più tollerabile basare il merito e la capacità sulla differenza di genere. I fatti degli ultimi giorni – la guerra in Ucraina – ci dimostrano che la prevaricazione, l’usurpazione e la violenza dilaniano la dignità umana. Ad ogni donna che viene discriminata, maltrattata, violentata, io dico: rialzati, sorella! Le tue cicatrici saranno la tua forza, la tua sofferenza non è vana. Sono una donna orgogliosa di essere una donna transgender e credo fortemente – combatto da anni – che è arrivato il tempo di mettere fine alla discriminazione da parte degli uomini nei confronti delle donne ma anche delle donne nei confronti di altre donne. Oggi desidero virtualmente donare un fiore e una carezza sul cuore ad ogni donna del mondo. L’energia femminile è l’energia della saggezza che anima l’universo. Vi amo profondamente.

Antonia