Care amiche e cari amici, eccoci giunti alla fine di questa campagna elettorale che più che altro nel nostro caso è stata un modo per percorrere insieme un cammino di riflessione e condivisione. Nel weekend ci saranno le elezioni per il sindaco di Milano e da lì in poi potremo ancora insieme iniziare un nuovo percorso scegliendomi come consigliera comunale o municipale. Insieme possiamo essere i mattoni per la Città dei Diritti che sogniamo, noi stessi siamo questa città che sogniamo. Vi confesso che non ho alcun rimorso nella mia vita perché l’ho dedicata in gran parte agli altri. Credo fermamente che alla base dell’interdipendenza che ci unisce non ci sia niente che possa rendere più felici se non la compassione. Non c’è gioia più grande nel dare gioia al prossimo. L’amore ci restituisce la libertà portata via dall’egoismo. Io sono fiera di essere una donna transgender che marcia per i diritti di tutti. Questo sarà l’ultimo post di questa campagna poiché da domani rispetteremo il silenzio elettorale. Perciò vi condivido, per intero, il programma che ho condiviso in queste settimane. È stato costruito, insieme, con le mie energie e le energie della squadra di Milano Radicale la quale ringrazio per il supporto, la fiducia e l’affetto. Ovviamente questo rappresenta soltanto una parte di tutto il programma condiviso dalla lista che a sua volta è una mappa che comunque vedrà la creazione di altre proposte. In particolare ringrazio il capolista l’assessore Lorenzo Lipparini, Matteo di Maio e il Sindaco Giuseppe Sala che noi sosteniamo con questa lista, alle colleghe e ai colleghi candidate/i, a tutti coloro che mi hanno aiutato in questa campagna elettorale e a chi mi darà il proprio voto e la propria fiducia. Vi amo dal profondo del mio cuore, ci vediamo presto.

Programma per costruire la Città dei Diritti:

  • Incentivare programmi di prevenzione contro le discriminazioni LGBTQI+ con risorse idonee.
  • Promuovere iniziative per riconoscere l’esercizio del sex work e incentivare l’assistenza alle sexworker, con particolare attenzione alle specifiche vulnerabilità delle sex worker transgender ed immigrate. Anche su questo tema il proibizionismo ha fallito, l’attuale normativa italiana scarica sulle sex worker tutto il peso di un lavoro che non viene riconosciuto.
  • Incentivare programmi di prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmissibili, con particolare attenzione alle politiche di sensibilizzazione, prevenzione e destigmatizzazione dell’HIV Milano Checkpoint e Milan Fast Track city sono iniziative valide, ma hanno bisogno di più fondi e di essere ampliate.
  • Rendere possibile rettificare il nome sulla tessere identificative, a partire dal Trasporto pubblico locale, delle persone transgender che hanno i documenti non conformi alla propria identità di genere. L’identità alias è già adottata al momento in diversi atenei milanesi e lombardi
  • Sollecitare le realtà che gestiscono l’edilizia popolare ad aggiornare la contrattualistica e ad offrire servizi rispettosi delle persone transgender.
  • Mettere a disposizione appartamenti temporanei (almeno 10) per uomini e donne transgender in grave difficoltà. La Casa Arcobaleno di Milano è sicuramente un’esperienza positiva da preservare ed ampliare, ma al momento presenta limiti di età e nel raggio di azione che andranno superati.
  • Sensibilizzare i servizi sul territorio (centri per l’impiego et similia) sul modo corretto per approcciarsi alle persone transgender in cerca di occupazione e favorire l’inserimento lavorativo delle persone transgender, spesso escluse dal mercato del lavoro perché vittime di discriminazioni.
  • Incentivare iniziative di monitoraggio e ascolto della popolazione carceraria sul territorio milanese, in particolare transgender, spesso vittima di ulteriori discriminazioni e violenze nelle carceri. Le persone transgender vanno inserite nel contesto carcerario adeguato alla propria identità di genere e non devono subire trattamenti degradanti durante la propria detenzione da parte del personale
  • Milano “porto sicuro” per i rifugiati LGBTQI+ impegnare il Comune di Milano ad analizzare il tema dei migranti e richiedenti asilo LGBTQI+ finanziando ricerche su chi fugge per timori di persecuzioni, chi arriva in Italia e quali sfide affronta. Ampliare i servizi ad hoc.
  • Avviare iniziative di confronto, anche attraverso gemellaggi, per ampliare il confronto sui diritti in sede europea e denunciare le politiche omotransfobico in atto in Ungheria e in Polonia. Proclamare Milano “LGBTQI+ inclusive zone”.
  • Monitorare il turismo LGBTQI+ coinvolgendo anche le attività commerciali milanesi e le associazioni sul territorio in vista della convention IGLTA sul turismo LGBTQI+ che è stata rimandata dal 2020 al 2022 a causa della pandemia.
  • Aderire alle reti di città per il matrimonio egualitario: Mayors for the Freedom to Marry.
  • Riconoscere pienamente i diritti delle famiglie arcobaleno facendo venire meno incertezze e discriminazioni subite in questi anni a causa dei ritardi e del mancato riconoscimento: adozione di specifiche linee guida e avvio di una campagna nazionale per ottenere un intervento normativo in materia.
  • Promuovere nelle strutture sanitarie presenti sul territorio comunale/della città metropolitana una maggior consapevolezza dell’intersessualità. Le persone intersessuali spesso subiscono in tenera età delle vere e proprie mutilazioni genitali.

#laMilanoRadicale2021conSala