Cosa significa essere visibili?

Sono una donna che ha vissuto a 360° la maggior parte delle tipologie di discriminazione che può subire una persona transgender: sessualità, aspetto fisico, lavoro, società. Ho praticato per anni la prostituzione perché negli anni 80-90, per esempio, quando entravo in un negozio in cerca di lavoro come commessa mi guardavano dalla testa ai piedi e appena scoprivano che ero una persona transgender, rispondevano con delle scuse. Inoltre, in mezzo alla violenza e all’umiliazione della strada, ho dovuto combattere per poter proseguire il mio percorso di transizione in una società che non solo non mi supportava ma mi discriminava fino a diventare io stessa un’attivista e lottare non solo per me stessa ma per tutte persone. Ad oggi sono responsabile dello Sportello Trans di Ala Milano Onlus e credo che la mia testimonianza sia ancora più importante da condividere in occasione del TDoV – Transgender Day of Visibility perché in me tante persone possono identificarsi e trovare il coraggio per affermarsi e combattere perché come ce l’ho fatta io, possono farcela tutti.

di Riccardo Conte – Gay.it