Storia di una persona transgender, una realtà che non tutti conoscono e se la conoscono solo in parte. Il racconto è semplice, arriva al cuore, ci mette di fronte a una quotidianità impregnata di sofferenza, emarginazione, estrema difficoltà eppure proprio da questo, già si evidenzia la grande forza di Antonia, la sua avversione per usi e costumi duri a cambiare, ma ricchi di spunti per una nuova luce.

Antonia è quello che la società vorrebbe mantenere in promiscuità, vorrebbe lì solo  per esser sfruttato a suo piacimento per poi tornare al buio, ma ciò che avviene invece è tutt’altro, le persone stesse, le nuove generazioni non più facilmente manovrabili da educazioni religiose che hanno portato solo oppressione, riescono  ad accogliere o perlomeno a comprendere quanto ci sia dietro il momento di transizione, il cambiamento che piano piano ricostruisce la persona stessa. Leggere è una passione, ma quanto viene descritto in “La forza di Antonia” non può essere rimandato così la lettura prosegue sino al termine. Il passato è già cambiamento, e l’oggi un nuovo sole: ” qui non si tratta di voler abolire i generi ma di abolire le differenze che discriminano un genere rispetto ad un altro e innanzitutto di concedere la piena libertà di scegliere il genere corrispondente alla identità che si sente di avere“. Certo, l’integralismo risorge in tante questioni, ma può essere punto di partenza anche l’esperienza narrata da Antonia, il suo vissuto, la sua energia ancora presente come fonte per tante e tanti.

A volte sembra tutto più grande di noi, ed è proprio quel noi che invece deve solo imparare ad aprirsi, a non rinchiudersi in stupide paure, quel male che ci hanno insegnato è più presente nella fatidica normalità e difficile da vedersi, si insinua ed agisce ma oggi possiamo fermarlo e cambiare, Antonia ci è riuscita e ce la farà anche questa società con l’aiuto di chi ha compreso. A tutte le persone in transizione che ho conosciuto, alla loro forza, alla loro resistenza va tutta la mia vicinanza e sostegno.