E’ molto triste ritrovarsi oggi qui, in piazza, a gridare la nostra indignazione per l’ennesimo caso di abuso di potere contro una sorella della nostra Comunità. Non abbiamo parole per descrivere l’insensatezza di tali atti di violenza nei confronti di una persona inerme. Bruna non era armata, né pericolosa, eppure è stata presa a manganellata da tre agenti e spruzzata con lo spray al peperoncino. Parliamo di una donna transgender, un caso? Non si può dire più “caso”. Ormai gli abusi nei confronti della comunità TLGB sono all’ordine del giorno implicitamente incoraggiati da una classe politica che rifiuta di difendere le persone vittime di discriminazione. Siamo stanchi, tremendamente stanchi. Noi non vogliamo scuse, non ci bastano spiegazioni, vogliamo provvedimenti esemplari. La cosa che crea rammarico è che ci sono persone che stanno difendendo l’indifendibile ma per fortuna abbiamo un video che parla chiaro, queste persone stanno commettendo una violenza ancora più grande, la violenza dei privilegiati, degli intoccabili, degli squadristi. Sono davvero preoccupata che così tante persone anziché esprimere solidarietà nei confronti della vittima, si schierano coi carnefici. Vuol dire che il marcio è molto più profondo di quello che sembra e che l’odio nei confronti della comunità TLGB è molto radicata nelle istituzioni. Siamo qui in piazza per condannare fermamente la violenza e ringraziamo tutte le persone che ci stanno sostenendo. Le forze dell’ordine hanno il compito di difendere i cittadini non di massacrarli. Se addirittura nelle istituzioni c’è l’abuso, figuriamoci nelle strade. Chiediamo anche ai sindacati che si sono schierati in difesa degli agenti: per favore, scendete con noi in piazza a manifestare contro la violenza che le forze dell’ordine non sono nate per comportarsi come i criminali. Milano, sorelle e fratelli della nostra Comunità, basta! Abbiamo finito la pazienza. E’ arrivato il momento di mettere fine a tutto questo. Dobbiamo diventare un’onda contro il sistema corrotto. Auspico davvero che dopo questa storia non passi inosservata la vulnerabilità della Comunità TLGB, Vi lascio con una frase di Elie Wiesel: Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato. Grazie.