Care amiche e cari amici,
il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Da quell’evento, si scoprì un vaso di pandora che rivelò un agghiacciante verità occultata dal regime e dall’indifferenza. La persecuzione degli ebrei e di tutte le categorie da parte del regime nazista, con la complicità in Italia del regime fascista, mostrò un periodo storico caratterizzato da una crudeltà unica di cui oggi ne conosciamo tutti i dettagli. La Giornata della Memoria per le vittime del nazifascismo fu istituita dall’ONU il 1 novembre 2005 con l’intento di utilizzare la memoria per fare in modo che le future generazioni non tornino in quel buio. Noi stessi appartenenti alla comunità TLGB siamo stati marchiati con quei famosi triangoli colorati che significavano segregazione, morte, annientamento. Allacciandomi alla riflessioni della senatrice Liliana Segre – che ringrazio – credo che la più grande complice di quelle stragi sia stata l’indifferenza della gente che pur vedendo sotto i propri occhi rapire amici, vicini, colleghi, chiudeva gli occhi e il cuore; forse perché era più comodo, più facile o semplicemente perché non li riguardava. Ad oggi la memoria serve ancora per vincere il mare nero dell’indifferenza, in un tempo che tende alla rinascita di certi movimenti filonazifascisti. La crudeltà di quella cultura non deve più tornare, i nostri figli dovranno essere diversi. In questo giorno triste ma fondamentale, ci auguriamo, fino alla fine dei nostri giorni, di non dimenticare quelle atrocità e di trasmettere alle future generazioni anche quando le ultime persone sopravvissute ai campi di sterminio non ci saranno più per ragioni di età e allora toccherà alle future generazioni proseguire il lavoro.