Care amiche e cari amici,
quest’anno la festa del 1 maggio arriva in un contesto nel quale l’attuale pandemia in corso ha inflitto duri colpi al mondo del lavoro. Mi riferisco a quelle persone che ne sono state danneggiate a causa delle varie misure di contenimento del virus. Il mio primo pensiero va a loro con la speranza che gli enti preposti possano davvero mettere in campo soluzioni efficaci. Come ogni anno però, il mio pensiero va in particolare a tutte quelle categorie di persone che fanno difficoltà a cercare lavoro e a vivere nel contesto lavorativo a causa delle discriminazioni sociali. Da persona transgender, non posso non ricordare quanto sia stata dura e umiliante la ricerca del lavoro i primi anni che vivevo a Milano coi miei bagagli di speranze e di sogni. Il lavoro è un diritto, garantito e protetto dalla Carta Costituzionale di questo paese ed è aberrante in una società civile che a causa del pregiudizio si neghi tale possibilità. Auspico che più che una festa, il 1 maggio sia occasione per non dimenticare che la lotta per il diritto al lavoratore è la lotta per il diritto al lavoro. Grazie a chi si impegna ogni giorno a proteggere, con disinteresse e altruismo, il lavoro e i lavoratori. Buon 1 maggio